Mamme e papà by Chiara Saraceno

Mamme e papà by Chiara Saraceno

autore:Chiara, Saraceno [Saraceno, Chiara]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Sociologia, Contemporanea
ISBN: 9788815329462
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2016-09-14T22:00:00+00:00


La ricerca di Oakley sembra ancora attuale, a quarant’anni di distanza.

Verrebbe da dire che i blog sono per le giovani mamme contemporanee un po’ quello che sono stati i gruppi di autocoscienza delle femministe della generazione delle loro madri, ove si poteva, anzi si doveva, sollevare il velo della pacificata normalità. Anche se allora erano prevalentemente i rapporti uomo-donna ad essere messi a fuoco, non la maternità, che per molte non era ancora avvenuta, o le sue fasi più intensive erano alle spalle, e che comunque veniva censurata nella tensione ad uscire da una visione della donna che la vedeva innanzitutto come madre, effettiva o potenziale. I blog delle mamme, invece, è proprio questa esperienza che mettono al centro dello scambio e del confronto. A differenza dei gruppi di autocoscienza, inoltre, e anche dei tradizionali gruppi di auto-mutuo aiuto cui pure potrebbero essere paragonati, non richiedono né la conoscenza personale, né l’interazione faccia a faccia. Chiunque può entrare o uscire da un blog rimanendo al riparo dell’anonimato. È questo anonimato, più che la volontà di partecipare ad un’azione collettiva di cambiamento a partire da sé (il personale è politico, come dicevano le femministe negli anni Settanta), a consentire di esporsi senza censurarsi anche quando i sentimenti e le esperienze che si raccontano – noia, irritazione, frustrazione, aggressività – non sono positivi, senza rendersi vulnerabili entro la propria cerchia di relazioni. «Meglio un blog oggi che un Prozac domani» era il motto di ITmom – il blog, ora chiuso, di Costanza Cristianini. Non è poco, verrebbe da dire.

Anche l’(auto)ironia, che è la cifra che accomuna molti di questi blog, è un modo non solo di prendere le distanze, di tenere a bada le incertezze sul da farsi, ma per cercare di capire dove si sta andando e che cosa si sta diventando, sebbene possa respingere madri che avrebbero bisogno di confrontarsi, che non hanno la stessa capacità di scherzare, di tratteggiare ritrattini gustosi e accattivanti, o che non si riconoscono in quello stile comunicativo. E del tutto assenti sono le madri poco acculturate, quelle con famiglie e/o occupazioni poco qualificate, così come sono una presenza marginale le mamme sole, o quelle lesbiche (che piuttosto si ritrovano nei siti «dedicati» delle famiglie Arcobaleno).

Anche i temi che si «possono trattare» e che ricevono riconoscimento nelle «comunità» dei blog sono fortemente segnati dallo stile di ciascuno di essi (come per altro succede con tutti i blog, non solo quelli delle mamme), così che è difficile dire quanto essi siano effettivamente rappresentativi delle preoccupazioni e dei modi di pensare delle madri, incluse quelle che li leggono. Per altro, secondo D’Amelia, i blog italiani, pur se tutti rinchiusi tematicamente, e in modo un po’ autoreferenziale, nel recinto della quotidianità mamma-bambini, non sono caratterizzati dall’enfasi della retorica delle madri a tempo pieno con la stessa intensità di quelli statunitensi, sebbene contrapposizioni tra madri lavoratrici e non (per scelta) non manchino. Perciò lasciano più spazio ai dubbi e alle esperienze riguardo al rientro o meno al lavoro (e



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